PARIGI - Spazzati dal vento, sommersi da una violenta e ininterrotta pioggia, il nord e l' est della Francia, con la sua capitale, Parigi, contavano ieri sera i morti. Trenta, secondo un primo bilancio destinato forse ad aumentare, assieme a quello dei danni materiali incalcolabili dopo una tragica notte natalizia che ha costretto le autorità a chiudere stazioni ferroviarie ed aeroporti e a dichiarare lo stato di emergenza. La televisione per tutta la giornata di ieri ha portato nelle case dei francesi scene drammatiche: effetti devastanti sugli uomini e sulle cose per una perturbazione con i caratteri dell' uragano che ha sconvolto metà del paese. Una donna è morta a Le Havre scaraventata dal vento nelle acque del porto. Alberi sradicati e cornicioni caduti a Parigi e dintorni hanno ucciso diverse persone mentre si trovavano alla guida delle loro auto. Una coppia ha perso la vita quando il vento ha fatto crollare il tetto di casa. Sei persone sono rimaste gravemente ferite e altre dieci colpite lievemente ieri mattina nel Ranch Davy Crockett di Euro Disney, complesso di bungalow impiantato nel cuore della foresta di 50 ettari ai cui limiti sorge il grande parco di divertimenti. Tutti travolti dagli alberi sradicati a centinaia dalla furia del vento. E' nel cuore della capitale che l' uragano, battezzato "Lothar", ha avuto il suoi effetti più dirompenti. Non era mai successo che un uragano tropicale si abbattesse su una metropoli europea. Un vento che soffiava ad oltre 170 km all' ora ha colpito la città con possenti raffiche e ondate di pioggia, dall' alba fin dopo le nove del mattino, facendo almeno sei morti e decine di feriti ed enormi danni materiali. Sono crollate tegole, camini, antenne televisive, pensiline, edicole, vetrate. Automobili rovesciate, schiacciate dagli alberi secolari abbattuti dal vento lungo le grandi avenue del centro, già addobbate per festeggiare l' ultimo Natale del secolo e l' avvento del terzo millennio. Sugli Champs Elisée, dove da una settimana ferve il lavoro degli addobbatori per accogliere il previsto milione e mezzo di persone che si sono date appuntamento per la mezzanotte del 31 dicembre tra l' Arco di Trionfo e la place de la Concorde, si camminava a stento tra detriti di ogni genere. Miracolosamente, le 12 grandi ruote appena innalzate al centro del grande viale hanno retto alla furia del vento. Non così è stato per la cupola del Lidò, sede del famoso musical, che si è involata per abbattersi sui marciapiedi della contrallè. Oltre l' Arco di Trionfo una enorme gru si è abbattuta contro la facciata di un palazzo, per fortuna deserto al momento dell' impatto. Nella vicina Versailles, meta quotidiana di migliaia di turisti, l' uragano ha fatto danni enormi. Le raffiche hanno letteralmente decimato gli alberi secolari del parco del castello reale. Sarebbero più di quattromila le piante stese irrimediabilmente al suolo dal vento che in quei paraggi ha raggiunto la velocità record di 180 chilomentri all' ora. Una catastrofe-secondo il conservatore del castello reale- due volte più grave di quella provocata dalla tempesta del 1990. Anche perchè il vento ha seriamente danneggiato in più punti i tetti del castello, ed ora si temono infiltrazioni d' acqua nelle preziose sale. L' uragano ha lasciato letteralmente di marmo le migliaia di turisti di ogni parte del mondo che per qualche ora hanno creduto di aver sbagliato meta, di essere capitati non a Parigi, nel cuore dell' Europa, ma in una di quelle terre dei tropici dove simili fenomeni sono di casa. A Parigi, l' uragano è arrivato dal Nord, dalle coste atlantiche della Bretagna e della Normandia, e sulla sua strada ha lasciato distruzione e morti. Un primo, incompleto bilancio parla di trenta vittime e di enormi danni alle cose. Nel tardo pomeriggio di domenica oltre due milioni di case in tutto il paese erano senza corrente elettrica, molte linee telefoniche erano interrotte e la rete ferroviaria di mezza Francia paralizzata. Nessun treno era in grado di circolare dal sud al nord del paese. Parigi era ieri sera irraggiungibile per ferrovia e nei due aeroporti, quello di Orly e il Charles De Gaulle, chiusi per buona parte della mattinata, i voli facevano registrare ritardi anche di ore. Decine di treni colmi di passeggeri in viaggio verso la capitale, bloccati nelle stazioni intermedie o lungo le vie ferrate della Savoia, nel triangolo Italia, Francia Svizzera, e della regione della Loira. Migliaia di pompieri e di tecnici hanno lavorato tutta la giornata per eliminare gli alberi scaraventati dal vento sui binari e ripristinare le linee ad alta tensione. A Parigi, come in molte altre regioni tra le più colpite (oltre alla Normandia e alla Bretagna, danni incalcolabili e vittime venivano ieri segnalati nella Champagne, nei Vosgi, nella regione di Belfort e della Marna e Mosella), i sindaci delle varie località hanno chiesto che venga dichiarato lo stato di catastrofe naturale. Anche perchè il servizio meteorologico manteneva l' allarme catastrofe anche per la notte tra domenica e lunedi.
Furia dei tropici
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